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Magomadas: c’è chi distrugge le vigne e c’è chi le reimpianta!

a seguito della pubblica sottoscrizione promossa da Italia Nostra e Comitato Acqua Bene Comune di Planargia e Montiferro sono pervenute e sono state già consegnate 50 donazioni per un importo di € 3.261,72.

Nella notte del 21 luglio 2020 è stata distrutta la vigna di Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia, con un atto di intimidazione mafiosa anche contro la popolazione che difende il diritto alla salute delle persone e del territorio di Planargia e si oppone al pericolo di inquinamento prodotto dalla linea fanghi da depurazione della GECO srl di Magomadas, ora sequestrata dalla magistratura. 

Il Comitato AcquaBeneComunePlanargia e Montiferro sostenuto da Italia Nostra Sardegna propone un gesto concreto di solidarietà a Franco e alla sua famiglia, come segno di posizione pubblica, consapevole e politica per contribuire con una donazione volontaria al reimpianto della sua vigna. 

 Il 22 luglio con un comunicato stampa e pubblicazioni sui rispettivi canali WEB  parte la raccolta fondi.

https://italianostrasardegna.blogspot.com/2020/07/ce-chi-distrugge-le-vigne-e-ce-chi-le.html?showComment=1595683677552#c3839134228580562341

al 25-11-2020 sono state effettuate 50 donazioni, per un ammontare complessivo di euro 3.261,72

https://italianostrasardegna.blogspot.com/2020/08/raccolta-fondi-reimpianto-vigneto-di.html?fbclid=IwAR3u0iN4GEZ0euCYH-9pLsbm1C3gPMRcqqhHjXsN16eTVEyTFI2o2suyTa0

ABCPM e ITALIA NOSTRA dichiarano chiusa la raccolta fondi,  consegnati a mezzo bonifico bancario a Franco Sechi  e ringraziano chi  ci ha accordato fiducia accogliendo il nostro appello  e ha   trasformato  la vile   distruzione della vigna  in un momento di mobilitazione a difesa dei beni comuni e del territorio della Planargia .

Riceviamo e pubblichiamo la comunicazione pervenutaci da Franco Sechi :

Gentilissimi,
riguardo la vostra richiesta, vi espongo la mia personale posizione in merito, ovviamente
non condizionante per alcunchè, sono anzi molto imbarazzato perché mai avrei pensato di
trovarmi in una situazione del genere.
Ero piacevolmente illuso e convinto che episodi di stampo mafioso, come quello di cui sono
stato vittima, fossero lontani da noi, dal nostro ambiente, ma ho dovuto ricredermi quella
mattina di metà Luglio scorso. L’offesa morale è stata forte e tarda a rimarginarsi.
Più volte, nei giorni a seguire, ho pensato di mollare la presa ma la solidarietà e l’affetto
ricevuto da tutti, non potevano essere certamente ricambiati con un mio abbandono. Il vile
gesto mi ha invece reso ancor più determinato a proseguire la battaglia.
Riguardo l’impiego della vostra sottoscrizione posso dirvi che il danno, come stimato da
verbale dei Carabinieri, è di circa seimila euro al quale si aggiunge la mancata produzione
per almeno tre annate. Ad oggi sarebbe prematuro parlare di un completo reimpianto del
vigneto.
Provvederò a predisporre un sistema di sorveglianza per evitare ulteriori spiacevoli
sorprese.
Questo quanto ritengo possa essere utile, rimango comunque a disposizione.
Distinti Saluti,
Francesco Sechi

L’ “AFFARE ” dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione delle acque reflue urbane e industriali, usati, dopo trattamento, come fertilizzanti in agricoltura, ha tolto il sonno e ha profondamente intaccato la qualità della vita degli abitanti di Magomadas, Tresnuraghes e Flussio.

Uno scenario che sembra appartenere ad un film dell’orrore ma che rappresenta, purtroppo, una realtà che ha portato un attacco pericoloso all’ambiente e alla salute della gente che vive in questi paesini della Planargia dei quali si parlava, fino a qualche mese fa, per le loro attrattive di tranquillità, di buon vivere, della bellezza della costa e del mare.

Una situazione che sta degradando in modo sempre piu’ critico con fatti di cronaca, anche malavitosi, riportati sempre più spesso con rilevanza dai media della regione.

I principali protagonisti sono due :

-la GECO, società che su un terreno della periferia di Magomadas già lavora materiale inerte proveniente da demolizioni, è stata autorizzata a modificare l’installazione preesistente in un impianto di trattamento dei fanghi; inizia l’attività nel luglio 2019.

-Gli OPPOSITORI:

Principalmente i cittadini che lamentano insopportabili sgradevoli odori e presenza di mosche . Gli abitanti si organizzano, creano il « Comitato Ambiente Planargia » ; si raccolgono firme perché il comune prenda provvedimenti.

Il Sindaco per mesi fà quello che puo’: non completamente sostenuto dal consiglio comunale, apre a un dibattito pubblico con un Consiglio congiunto con le amministrazioni del territorio.

ARPAS (organismo regionale per la tutela ambientale), durante un controllo, constata diversi illeciti e sostanziali irregolarità nella gestione dell’impianto e dei rifiuti; redige un dettagliato rapporto in seguito al quale la Provincia vieta alla GECO di far uscire fanghi dallo stabilimento in quanto non considerabili a norma.
La stessa Provincia, convoca poi nel febbraio 2020ad Oristano una conferenza dei servizi a seguito della quale, nonostante le riscontrate irregolarità ed in piena emergenza Covid, riconferma da parte sua l’autorizzazione all’operatività della GECO.

L’amministrazione comunale conclude che gli elementi considerati dalla Provincia contenuti nella determina siano incompleti e che le criticità rilevate da ARPAS siano state eluse: incarica quindi uno studio legale amministrativista per praticare opposizione e diffida legale nei confronti della Provincia.
il Consorzio Tutela della Malvasia presenta un ricorso al TAR considerando anche le perdite di raccolto della stagione 2019 dovute all’attività GECO.

Nell’ultima settimana la Procura della Repubblica di Oristano, tramite la polizia giudiziaria (2 ispettori della Forestale), ha ascoltato direttamente le testimonianze volontarie dei cittadini sui problemi GECO.

Il Comitato Acqua Bene Comune Planargia e Montiferro è in continuo stato di allerta per denunciare inerzie e negligenze delle amministrazioni in materia di ambiente: vedi i ns interventi su amianto, qualità dell’acqua, funzionamento e gestione di sistemi di raccolta e smaltimento di acque reflue.

Con una realtà che si dimostra di giorno in giorno sempre piu’ dura da sopportare per il perdurare dei rischi ambientali e di salute, abbiamo deciso di sostenere le azioni legali contro l’operato della GECO.
Siamo convinti che il rispetto delle regole previste dalla legge, e soprattutto della salute degli esseri viventi e dell’ambiente, possano risolvere le anomalie e farci tornare alla normalità.
L’avversario é arrogante e coriaceo, ma su un problema così grave per l’ambiente e per la salute delle persone non sono possibili compromessi, e noi confidiamo sul buonsenso e sul fatto che la giustizia ancora una volta saprà far rispettare le leggi dello stato.

 

 

Abstract

Bosa, pesanti e continui odori fognari provenienti dai tombini stradali.

E’ in corso una indagine giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Oristano, affidata alla Capitaneria di Porto.

Prima della costruzione del depuratore (1984) abitazioni e attività scaricavano direttamente nel Temo; oggi una tubazione di collettamento di lunghezza di tre chilometri, con una pendenza inesistente, di diametro inadeguato, è all’origine dei molti guai della rete idrica. Acque bianche meteoriche e acque nere si mescolano, causando allagamenti e scarichi illegali (per presenza di colibatteri) direttamente nel fiume.

Anche il depuratore scarica saltuariamente prodotti fecali e carta igienica e nelle notti estive a Terridi si sente odore di fogna.

I militari della Capitaneria, con il supporto di auto spurgo e traccianti colorati, stanno ricostruendo una mappatura della rete di scarico delle acque; svolgono una preziosa azione di supplenza in compiti che toccherebbero a Comune e Abbanoa, almeno per risolvere i casi dove acque nere e bianche si mescolano e finiscono direttamente nel Temo così da evitare le esalazioni maleodoranti che affliggono gli abitanti e allontanano gli ospiti in vacanza.

Approfondimento

Dall’estate scorsa molti cittadini di Bosa hanno visto militari della Guardia Costiera dell’ufficio di Bosa  effettuare controlli della rete fognaria, in particolare nella zona del  Lungo Temo. All’origine dei controlli una  segnalazione a metà settembre di Salvatore Campus (titolare di un bar in via Gioberti/Lungo Temo) di pesanti e continui odori fognari provenienti dai tombini stradali, causa di danno all’esercizio.

A seguito di  un esposto alla procura di Nuoro per scarichi abusivi nel Temo e nella rete delle acqua meteoriche, presentato da un membro del comitato InBosa-ABCPM, Campus è stato sentito nel merito dalla Polizia Giudiziaria; dopo denuncia degli organi competenti, è in corso una indagine giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Oristano, che è stata affidata, per le funzioni di Polizia Giudiziaria, all’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa.

Fino al 1984 a Bosa non esisteva depuratore; abitazioni e attività della città scaricavano direttamente nel fiume a mezzo di una rete fognaria realizzata a cunicolo con pietre e mattoni.

Dal 1984 vennero realizzati il depuratore per 25.000 Abitanti Equivalenti [A.E.] (a cura della ditta CASER di Milano, tuttora esistente) e l’inizio di una nuova  rete fognaria da Piazza Santa Giusta  fino a Sas Covas,  dove una pompa di sollevamento invia i liquami  al depuratore (con una tubazione di diametro di cm. 40  fino a piazza Monumento e poi di cm. 50, per una lunghezza di  c.a 3 km e un dislivello di mt. 2, millimetri 0,7 ogni metro, ovvero una pendenza praticamente inesistente)

I dati, A.E., dimensione e pendenza della dorsale di collettamento, parlano da soli e sono all’origine (insieme ad altri fattori non secondari, come ad esempio  la gestione delle acque meteoriche) di malfunzionamenti, guai e danni provocati da questo sistema.

In seguito venne l’ordinanza Comunale di obbligo di allacciamento alla rete fognaria di tutte le abitazioni e scarichi assimilabili. Ovviamente non tutte le utenze vennero subito allacciate alla nuova rete, ma lo furono gradualmente e parzialmente.

Tuttora ci sono utenze non allacciate, che rilasciano liquami nella rete delle acque meteoriche: primo fra tutti è il caso del canale tombato sotto via Lamarmora, che dovrebbe servire per la sola raccolta delle acque dei rii a carattere torrentizio Alareddu e Codulano.

Altri punti dove le acque nere convergono in canali di raccolta delle acque meteoriche sono: allo sbocco di via Gioberti su Lungo Temo e il canale delle acque bianche sulla riva sinistra a monte del ponte vecchio, che raccoglie acque dello storico quartiere di Santa Caterina e di nuove costruzioni in quella zona.

In tutti questi punti di scarico nel Temo sono state verificate presenze di colibatteri fuori norma.

Il depuratore è insufficiente da molti anni a causa del sovraccarico per le presenze estive superiori a 25.000 A.E. di progetto; infatti in estate il canale di uscita a valle del ponte nuovo, scarica saltuariamente prodotti fecali e carta igienica e di notte a Terridi si sente odore di fogna. La gestione del depuratore non è sempre stata “cristallina”: una testimonianza ci ha segnalato il lavaggio dei fanghi reflui con acqua di rete prima della loro definitiva rimozione, ovvero dal depuratore è uscita più acqua di quanto ne sia entrata ( contro la normativa).

Quando ci sono forti piogge, a causa della mancata separazione di acque bianche meteoriche e acque nere, la grande massa d’acqua che confluisce nel depuratore non può essere gestita e va a mare così com’è o a mezzo del by-pass d’emergenza o tramite il canale di scarico.

Le forti piogge sommate alle acque nere, hanno provocato più volte vere e proprie “esplosioni” (tombini saltati o rottura delle tubazioni delle acque nere) in particolare in via Lamarmora e/o Gioberti e anche a Terridi.

I militari della Guardia Costiera oltre a svolgere l’azione di controllo e di eventuale denuncia di situazioni illecite, con il supporto di autospurgo e traccianti colorati, stanno ricostruendo una mappatura della rete di scarico delle acque e stanno svolgendo una preziosa azione di supplenza per compiti che toccherebbero al Comune per le acque meteoriche e ad Abbanoa per le acque nere.

Che cosa possiamo aspettarci noi cittadini per non trovarci la prossima estate con i soliti problemi relativi alla rete idrica?

Perchè Amministrazione Comunale e Abbanoa non collaborano con la Guardia Costiera, per risolvere i casi di emergenza, dove acque nere e acque bianche si mescolano e finiscono direttamente nel Temo, così da evitare almeno le esalazioni maleodoranti che affliggono gli abitanti e allontanano gli ospiti in vacanza?

Nessuno ha interesse ad opporsi alla messa a norma delle reti idriche, finalmente a regola d’arte ed efficienti; sarebbe proprio il caso di garantire a tutti, cittadini e ospiti, una città più sicura, attraente e ospitale.

I fondi per le reti idriche ci sono sempre stati e ci sono tuttora, disponibili e abbondanti.

Non permettiamo che l’inerzia e l’inefficienza di pubbliche amministrazioni danneggino e ostacolino la salute pubblica e il vivere civile!

Comitato AcquaBeneComune di Planargia e Montiferro-InBosa

 

Dopo l’esperienza di Forse non tutti sanno che il comitato InBosa esce con una nuova Iniziativa di Informazione Indipendente: nessun giornalista professionista, nessuna firma di garanzia, nessun finanziatore. Quattro semplici pagine scritte da semplici cittadini per presentare in estrema sintesi le informazioni generali ed essenziali che abbiamo acquisito in questi ultimi tempi sul tema amianto. E naturalmente condividere le nostre preoccupazioni sulla questione “condotte idriche”, dato che pare essere imminente la ristrutturazione da parte di Abbanoa dell’acquedotto che serve Bosa e alcune parti della Planaria. Acquedotto che porterà l’acqua a noi e alle generazioni future per incalcolabili decenni. Ma che cos’è il relining? Quali sono i costi? Sono in gioco ambiente e salute, siamo noi stessi in gioco. Sarà meglio esserci, quando ci sarà la presentazione pubblica del progetto e il relativo dibattito. Se vogliamo democrazia, dobbiamo agirla…

La redazione InBosa

Per vedere il giornale online clicca qui

http://inbosa.it/wp-content/uploads/2017/03/amianto-che-scotta.pdf

 

logo_comitatodall’Isola…

SILIGO, SINNAI, DOMUSNOVAS – Addio ad Abbanoa: gestirà l’acqua in autonomia – L’amministrazione comunale ha ottenuto un risultato storico: l’Egas, l’Ente di governo acque della Sardegna, su 33 Comuni sardi che lo avevano richiesto, ha riconosciuto ufficialmente solo a Siligo, Sinnai e Domusnovas la gestione autonoma del servizio idrico integrato. Quindi il paese gestirà in piena autonomia la sua acqua, di cui il territorio è ricco tanto da rendere il Comune autosufficiente, e inoltre avrà pari dignità rispetto ad Abbanoa, entrando nel sistema d’ambito della Regione. Ci sono voluti mesi e mesi di incontri e richieste pressanti prima di riuscire nell’intento…

AGCM – Abbanoa illegittimaL’Autorità garante della concorrenza e del mercato – prende di mira Abbanoa con due note ultimative che riguardano il controverso problema del controllo analogo degli atti, vale a dire il controllo che la Regione esercita su una società esterna all’ente così come su qualsiasi altro servizio interno. L’Autorità sostiene che mancherebbe il potere di controllo analogo su Abbanoa da parte di Egas, l’ente di governo dell’ambito della Sardegna. Ma c’è dell’altro: l’Agcm manifesta dubbi sulla legittimità dell’affidamento stesso da parte della Regione ad Abbanoa del servizio idrico integrato perché è avvenuto senza una gara pubblica, mentre a giudizio dell’Autorità garante sarebbe stata necessaria una procedura di selezione…

RATA AMICA DI ABBANOA – Adiconsum dice no«Solo propaganda». Per l’Adiconsum l’iniziativa Rata amica lanciata da Abbanoa anziché andare incontro ai cittadini li penalizza. «Il problema della morosità riguarda soprattutto i contenziosi che hanno i sardi con la società – afferma Vargiu –. E quasi sempre si tratta di piccole parti da pagare, mentre Abbanoa ti presenta il conto intero. Tra l’altro, per il passato vengono presentati ogni anno tantissimi reclami e domande di conciliazione. La risposta della società è sempre la stessa: lo slaccio. Ma in mezzo a tutte quelle utenze ci sono tantissime situazioni con una procedura in attesa di definizione»…

Per approfondire…

Abbanoa vara la rata amica ma uno su cinque non paga

ORGOSOLO – Slaccio dell’acqua ai meno abbienti: IllegaleÈ illegale slacciare completamente l’acqua a chi non può permettersi economicamente di pagare le bollette. Una legge, o meglio un decreto che nella stanza dei bottoni di Abbanoa pare non vogliano riconoscere o perlomeno fanno finta di non conoscere. Almeno così sembra dalle proteste di diversi cittadini in molti centri isolani che vorrebbero far rispettare questa regola scritta a chiare lettere. Invece, puntualmente arrivano i tecnici dell’Ente unico che loro malgrado sono costretti a slacciare i contatori. Gli ultimi episodi a Orgsolo, ma solo perché il sindaco Dionigi Deledda lo ha reso pubblico, dove diverse famiglie sono rimaste senza acqua per l’intervento dei tecnici di Abbanoa…

SASSARI – La legge parla del minimo vitale di 50 litri Il sindaco Sanna cita l’art. 61, L. 28 dicembre 2015, n. 221 (“collegato ambientale”): agli utenti morosi deve essere assicurato un quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali, (che le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscono in 50 litri giornalieri. L’acqua, per legge, viene definita come bene essenziale). Ma poi, per rendere esecutive queste disposizioni, occorrono dei decreti attuativi che al momento sono in itinere. In pratica manca la firma dei ministri Padoan e Calenda. E questo potrebbe fare buon gioco per Abbanoa…

Per approfondire…

SASSARI – Riallacciata l’acqua nel condominio di via Pozzomaggiore

ABBANOA – Impossibile conciliare le bolletteTempi duri per chi riceve una di quelle bollette di Abbanoa strane, che appaiono ingiuste. La soluzione sarebbe tentare la conciliazione, ma l’Adiconsum non ha i mezzi e il personale per far fronte alle migliaia di procedure e Abbanoa accusa l’associazione di aver opposto un «blocco unilaterale» e di «comportamento meramente pretestuoso e dilatorio» che sarebbe rivolto soltanto a «posticipare le azioni di messa in mora e recupero del credito». Una cosa è certa: il tavolo di conciliazione, così com’è organizzato, non basta a smaltire il contenzioso. Per questo Abbanoa ha invitato Adiconsum a partecipare a un incontro con Carlo Pilia, docente ed esperto di conciliazione, per verificare le abilitazioni di nuovi conciliatori…

ABBANOA – 4000 firme per il referendumObiettivo del Comitato referendario è chiedere lo svolgimento del Referendum per il 4 dicembre prossimo, giornata in cui è già fissato il Referendum costituzionale. i cittadini saranno chiamati alle urne per rispondere al quesito: «Volete voi che il Comune adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie affinché Oristano possa gestire direttamente il servizio idrico?». In altri termini, un atto aperto di sfiducia verso il gestore unico che il Comitato ritiene del tutto inadeguato a gestire la risorsa acqua, che si vorrebbe invece riportare nella sfera di competenza del Comune. Il referendum, che ha valore consultivo, non impegna l’amministrazione nei suoi rapporti, anche giudiziari, con Abbanoa…

SAN VERO MILIS – Tutti contro AbbanoaIl consiglio comunale straordinario convocato dal sindaco Luigi Tedeschi per informare la popolazione che il rischio di dover cedere la gestione dell’acqua al gestore unico è molto concreto, ha fatto registrare una presenza massiccia di cittadini, alcuni dei quali si sono detti pronti a scendere in piazza per affermare quello che ritengono essere un diritto sacrosanto all’autodeterminazione. La delibera, votata all’unanimità, è stata adottata anche da quasi tutti i 33 Comuni che continuano a gestire l’acqua autonomamente e per continuare a farlo hanno costituito il Gasi: una rete che chiede alla Regione di promulgare una legge che consenta loro di rimanere fuori da Abbanoa…

dai Continenti…

IL CETA E L’ACQUALa Rete Europea per l’Acqua e Food&Water Europe hanno predisposto un documento in cui si analizza il potenziale impatto che il trattato internazionale CETA avrà sull’acqua quale risorsa naturale e sulla sua gestione pubblica . L’idea è quella di fornire nuove argomentazioni e strumenti per gli attivisti sparsi per l’Europa. I servizi pubblici, infatti, costituiscono uno dei punti chiave più controversi del trattato CETA che devono essere approvati dal Parlamento europeo questo autunno e dai diversi parlamenti nazionali il prossimo anno…

RIPRENDIAMOCI IL REFERENDUM – Acqua Pubblica! – la Ministra Madia sulla sua pagina Facebook ha dovuto precisare che il suo decreto non reintroduce la remunerazione del capitale investito sull’acqua. In realtà il decreto si occupa della tariffa dell’acqua e purtroppo reintroduce la remunerazione del capitale abrogata dal referendum del 2011. Ed è facile dimostrarlo. Infatti, il provvedimento stabilisce che le disposizioni in materia di affidamento dei servizi prevalgono sulle norme di settore. La tariffa è parte integrante della materia di affidamento per cui non vale nessuna salvaguardia delle norme di settore, come vorrebbe far credere la Ministra…

Saluti e alla prossima newsletter

Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

 

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AIRGUN NEL MARE DELLA SARDEGNA – Ci riprovano!Ci siamo illusi troppo presto  che il blocco del piano governativo per nuove  concessioni per la ricerca di idrocarburi avesse messo una parola fine alle prospezioni per la ricerca di nuovi giacimenti. Ebbene no: i ministeri competenti hanno preso decisioni importanti per rilasciare una  autorizzazione di prospezione nel mare di Sardegna a nord-ovest dell’isola per una superficie di quasi 21.000 kmq ; una superficie  enorme grande quasi come quella dell’isola. Eppure la stessa autorizzazione era stata negata nel 2014 alla società americana Schlumberger, in seguito a una levata di scudi congiunta da parte di abitanti, comitati, amministrazioni di  comuni della costa occidentale , da Alghero ad Oristano, con l’appoggio della Regione Sardegna…

Per approfondire…

Airgun nel mare della Sardegna, la richiesta verso il via libera

CRISI IDRICA – interventi urgenti per 10 milioni, la proposta anti emergenza dell’Autorità di bacino della SardegnaLa proposta è emersa dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino della Sardegna, che si è riunito a Cagliari per individuare le azioni necessarie a mitigare la crisi idrica in atto in alcune zone dell’isola. il biennio 2014-2016 ha conosciuto una quantità di precipitazioni fra le più basse degli ultimi 94 anni: si tratta quindi di una situazione straordinaria. Le problematiche sono state individuate nell’isolamento dei bacini più a rischio rispetto al sistema integrato regionale, nella necessità di manutenzione e miglioramento degli impianti di sollevamento e nell’aumento del fabbisogno dovuto alla stagione turistica…

TEMPIO – Niente acqua potabile sino al 2018Una nota di Abbanoa getta nello sconforto i tempiesi, senza acqua potabile nelle case da nove mesi. La grande sete sembra essere destinata a durare ancora a lungo nel tempo. Lo si evince da una nota di Abbanoa nella quale il gestore unico informa che per «il riassetto del sistema di alimentazione idropotabile dei comuni dell’Alta Gallura, inerente gli interventi finanziati sulla Diga del rio Pagghiolu l’obiettivo è quello di pervenire all’acquisizione di tutte le autorizzazioni di legge per l’accantieramento dei lavori a partire dall’anno 2018». La nota di Abbanoa, piena di numeri e sigle del linguaggio burocratico non fa alcuna ipotesi, né sull’inizio dei lavori, né sulla loro conclusione…

OLBIA – Maxi bollette di Abbanoa: In tv il caso di via LisbonaLa storia che ha fatto drizzare le antenne della tv pubblica ha quasi dell’inverosimile e ha due protagonisti: Abbanoa e i condomini di una piccola palazzina. La vicenda in città è abbastanza nota: dal 2008 gli abitanti di un condominio di via Lisbona hanno consumato meno di 4mila metri cubi di acqua, mentre ad Abbanoa ne risultano 74mila non pagati, generati da una perdita occulta. L’ente gestore del servizio idrico ha quindi preteso il pagamento di una maxi bolletta da 240mila euro. Due volte in un mese Abbanoa ha provato a staccare l’acqua, ma i cittadini si sono sempre opposti. La battaglia, però, non è ancora finita. “Mi manda Raitre” si è occupata del caso…

MACOMER – Un servizio di conciliazione contro i contenziosi – Abbanoa aprirà un servizio di conciliazione a Macomer con lo scopo di avviare un rapporto diretto con i cittadini che eviti il percorso del contenzioso. Il Comune metterà a disposizione uno spazio e un funzionario, appositamente formato, che assieme a un funzionario di Abbanoa incontreranno gli utenti per definire partite che a volte innescano inutili e dispendiose situazioni di contenzioso che durano anni. L’annuncio è stato dato nel corso dell’incontro tra gli amministratori della società che gestisce il servizi idrico integrato in Sardegna e gli amministratori comunali…

dai Continenti…

ACQUA – Il Governo costretto a un passo indietro: sì allo stralcio da decreto servizi pubbliciLa Ministra Madia intervenendo in Commissione Affari costituzionali della Camera ha segnalato la disponibilità del governo a sottrarre l’acqua dal decreto sui servizi pubblici locali. Chiediamo con forza che quanto affermato dalla Ministra non rimanga solo una dichiarazione d’intenti e che le Commissioni parlamentari si esprimano per lo stralcio del servizio idrico dal decreto. Siamo, altresì, consapevoli che questo sarebbe solo un primo passo indietro nel tentativo del Governo di sovvertire l’esito referendario. Oltre a ciò vanno eliminate dal provvedimento tutte le norme che puntano alla privatizzazione dei servizi locali e che vietano la gestione pubblica tramite aziende speciali…

ACQUA – La multa sullo spreco delle reti idriche costa all’Italia 476 milioni di euro l’annoLa mancata gestione sostenibile dell’acqua sul territorio italiano, attraverso appropriate ed efficienti reti idriche, costa al Paese importanti sacrifici sia dal punto di vista ambientale sia economico. Ad oggi sono ancora 110 gli agglomerati condannati secondo la prima (in totale sono tre) procedura di infrazione inflitta all’Italia dall’Unione europea per mancato adeguamento di impianti e reti di depurazione. In media in Italia le perdite nelle reti sono stimate tra il 30-40%, il 24% delle condotte e il 27% della rete fognaria ha più di 50 anni, ed ancora esiste un 8% di condotte in cemento amianto. Meno della metà degli impianti di depurazione (45%) assicura un trattamento dei reflui almeno secondario e sul fronte qualità, il 2,2% dei campioni è risultato fuori norma con un 9% sulle isole…

 Saluti e alla prossima newsletter

 Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

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dall’Isola…

ORISTANO – Dal Consiglio sì al referendum per dire addio ad Abbanoa – Il Consiglio comunale ha detto sì all’ammissione del quesito referendario sulla gestione diretta da parte del Comune di Oristano, votando compatto per l’ammissibilità del referendum anti-Abbanoa: 16 voti a favore, un solo contrario, quello del sindaco, Guido Tandas, per il quale la legge non consente di uscire da Abbanoa: lo confermano i pareri del segretario generale, di Egas e dell’avvocatura dello Stato. Ora ci sono 90 giorni di tempo per raccogliere le firme: ne servono almeno 2800. Sul costo del referendum la data della consultazione potrebbe anche coincidere con le amministrative…

OLBIA – Abbanoa, “assedio” al condominio: poi la ruspa si bloccaIl condominio sembra sotto assedio. Davanti al cancello ci sono due camioncini, un mini escavatore, una auto bianca di Abbanoa e una gazzella dei carabinieri. In via Lisbona 33 è andato in scena un nuovo braccio di ferro tra utenti arrabbiati e un ente che vuole tagliare l’acqua. Il problema, però, è che in corso c’è una procedura di conciliazione, con Adiconsum che ha preso le difese dei cittadini. Dal 2008 gli abitanti del condominio hanno consumato meno di 4mila metri cubi di acqua, mentre ad Abbanoa ne risultano 74mila non pagati, generati da una perdita occulta. Così l’ente gestore del servizio idrico pretende il pagamento di una maxi bolletta da 240mila euro…

SASSARI – Slaccio per 80 famiglie in via Sieni«400 persone a secco tra cui alcuni disabili e allettati. In questo modo non sono garantite le condizioni minime igienico-sanitarie a 80 famiglie». Ad affermarlo è il consigliere comunale Franco Era che già in precedenza aveva chiesto al sindaco Nicola Sanna di emanare un’ordinanza di sospensione nei confronti di Abbanoa per evitare lo slaccio in una serie di palazzine in via Sieni. I tecnici del gestore idrico hanno proceduto allo slaccio e hanno anche eliminato il contatore. «Questo nonostante gli amministratori dei condomini interessati avessero già preannunciato di essere pronti a versare il 40 per cento dell’insoluto al fine di poter predisporre i nuovi contratti singoli in luogo dell’attuale unica utenza per tutte le palazzine»…

TEMPIO – Il Comune: Abbanoa davanti ai giudiciLa Giunta ha deliberato “di agire in giudizio contro Abbanoa” per ottenere la riduzione del canone per il servizio idrico. La delibera dell’esecutivo basa le sue motivazioni su una poderosa giurisprudenza che per un contratto di fornitura idrica prevede norme ben precise. Nel caso l’acqua erogata non fosse potabile, il gestore deve essere riconosciuto inadempiente. L’utente, perciò, ha diritto alla riduzione del corrispettivo ed al risarcimento dei danni per responsabilità contrattuale e per i disagi subiti. Dopo oltre 7 mesi di non potabilità, senza fattive soluzioni all’orizzonte, e dopo le comunicazioni di Abbanoa che ha già dichiarato di non avere alcuna volontà di procedere alla riduzione delle tariffe, l’esecutivo ha deciso di avviare l’azione giudiziaria…

INCHIESTA ABBANOA – Murtas resta direttore generaleA cinque mesi dalla decisione del Tribunale del Riesame di Cagliari, che aveva annullato la sospensione temporanea del dirigente chiesta del pm Pilia, titolare dell’inchiesta su presunti abusi d’ufficio che sarebbero stati commessi dai vertici del gestore, la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Procura di Cagliari. Resta in piedi ancora l’inchiesta che, oltre a Murtas, vede indagati anche l’ex amministratore unico di Abbanoa, Carlo Marconi, e l’attuale amministratore, Alessandro Ramazzotti. Secondo l’accusa, la società avrebbe assegnato incarichi senza la procedura di selezione pubblica. Inoltre si sarebbero verificati casi di demansionamento su cui ancora sono in corso gli accertamenti…

OTTANA – Esclusa dalle bonifiche: una interrogazione di Murgia – La grave situazione ambientale dell’area industriale di Ottana finirà presto sui banchi del parlamento. Ad annunciarlo è il deputato nuorese, Bruno Murgia, che nei prossimi giorni, presenterà un’interrogazione per richiamare il governo sui rischi irreversibili di inquinamento e sulle ripercussioni sulla salute pubblica provocati da anni di presenza industriale e dal pressoché totale abbandono del sito. Il rischio inquinamento è elevato per il suolo, il sottosuolo, l’aria e l’acqua. L’esclusione dal Sin ha impedito alla zona industriale di ottenere i fondi per operare quelle bonifiche in profondità che si rendono necessarie a causa della presenza da anni di multinazionali e altre aziende che hanno consumato e inquinato il territorio lasciando malattie e malessere sociale…

dai Continenti…

UNEP – La salute di centinaia di milioni di persone a rischio per il crescente inquinamento dell’acquaL’inquinamento dell’acqua è in aumento in tre continenti: Asia, Africa, America Latina. Centinaia di milioni di persone corrono di conseguenza il rischio di contrarre delle malattie mortali come il colera o il tifo. L’aumento inquietante dell’inquinamento delle acque superficiali minaccia anche le risorse vitali e nuoce all’economia di queste tre regioni. Le ragioni sono molteplici: crescita demografica, aumento dell’attività economica, intensificazione continua dell’agricoltura e della quantità delle acque nere. L’inquinamento dell’acqua minaccia di accentuare le ineguaglianze, particolarmente tra le popolazioni più vulnerabili: le donne, i bambini e i poveri…

WATEC ITALY – Sindacati, movimenti per l’acqua alla Commissione Europea: Ritiri il patrocinioCirca 40 sindacati, reti per i diritti umani e all’acqua e gruppi ambientalisti hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo il ritiro del patrocinio a Watec, il convegno e fiera israeliana sull’acqua che si terrà per la prima volta in Europa il 21-23 settembre a Venezia. (la lettera e la lista dei firmatari). Il patrocinio della Commissione Europea arriva “in un momento in cui Israele sta tagliando l’acqua alle comunità palestinesi, lasciando decine di migliaia di persone senza accesso all’acqua durante il periodo più caldo dell’anno.” Inoltre, a WATEC partecipano anche “aziende coinvolte in e che contribuiscono a violazioni del diritto internazionale”…

NORD AMERICA – La rivolta dei Lakota SiouxUna nuova guerra, subdola e silenziosa, è iniziata contro i popoli nativi del Nord America, sia in Canada sia negli Usa: la guerra dell’acqua e del petrolio, dichiarata dalle multinazionali, in particolare dalla compagnia Enbridge. La realizzazione di un gigantesco oleodotto, definito emblematicamente «serpente nero», che prevede l’attraversamento di quattro stati, passerà anche sotto il fiume Missouri e diversi altri corsi d’acqua. All’allargamento della rivolta, ferma ma pacifica, c’è stata una risposta repressiva e violenta da parte della polizia. Riconoscendo la responsabilità di proteggere Madre Terra, i popoli indigeni non permetteranno che questo oleodotto attraversi le aree protette dal Trattato. Una delle loro parole d’ordine è “l’acqua è vita”…

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Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

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dall’Isola…

 CONGUAGLI REGOLATORI: LA GUERRA DELLE SENTENZE

CONGUAGLI REGOLATORI – Divisi anche i giudiciI conguagli regolatori emessi da Abbanoa fanno discutere anche sul versante giuridico con due sentenze contrastanti emesse da due distinti giudici di pace a Cagliari. Mentre in una Abbanoa vince la sua prima causa contro un utente che contestava la fattura sui conguagli regolatori, nell’altra sentenza emessa su un caso analogo il giudice ha dato ragione al cliente. Nella prima decisione si riconosce come Abbanoa abbia seguito precisamente le disposizioni dell’Autorità nazionale. Nell’altro pronunciamento, invece, viene osservato che l’importo richiesto al cittadino non sarebbe dovuto in quanto è intervenuta la prescrizione per legge…

CAGLIARI –Il conguaglio Abbanoa?: “Non si paga”. Il giudice di pace: “Pretesa illegittima”«L’importo richiesto da Abbanoa a titolo di conguaglio per gli anni dal 2005 al 2011 non è dovuto». La sentenza è firmata da Luigia Frau, giudice di pace di Cagliari, ed è stata pronunciata nei giorni scorsi. Cantano vittoria il cittadino che ha fatto causa alla società dell’acqua e l’avvocata Paola Coiana, che lo ha assistito: secondo il magistrato la «pretesa è illegittima». Questa sentenza costituisce un fondamentale precedente in Sardegna, ed è in linea con altre dello stesso tenore pronunciate in tutta Italia. Gli utenti insoddisfatti potranno tenerne conto per difendersi adeguatamente contro un’ingiusta pretesa…

CAGLIARI – I conguagli sono legittimiAbbanoa vince la sua prima causa davanti al Giudice di Pace sui conguagli regolatori. Una vittoria che conferma quanto fino a oggi l’azienda ha detto. La vicenda trattata dal Tribunale riguarda un cliente di Cagliari, che contestava la fattura sui conguagli regolatori. A differenza di un’altra sentenza emessa da un altro Giudice di Pace su un caso analogo, il giudice del Tribunale di Cagliari, Angela Imbesi, ha dato ragione ad Abbanoa, e ha chiarito due aspetti fondamentali: da una parte riconosce come Abbanoa abbia seguito precisamente le disposizioni dell’Autorità nazionale e dall’altra che i temi di regolamentazione delle tariffe sono di competenza della Giustizia amministrativa…

SASSARI – I conguagli regolatori sono illegittimi«Il giudice di pace di Sassari, dichiara l’illegittimità dei famigerati conguagli regolatori che Abbanoa pretende di prelevare da famiglie, imprese, professionisti, associazioni e pubbliche amministrazioni della Sardegna. Illegittimità che, scrive il giudice di pace nella sentenza, «emergono in modo evidente nella parte del provvedimento che considera i conguagli come costi da includere nelle tariffe degli anni precedenti e con efficacia retroattiva, per salvaguardare l’equilibrio economico e finanziario del gestore, trascurando i diritti dell’utente i quali non possono essere incisi e denegati da provvedimenti ai quali di fatto si attribuisce efficacia retroattiva»…

ARCIDANO – I reclami contro Abbanoa sempre più numerosiContinua l’opposizione dei cittadini nei confronti di Abbanoa gestore unico del servizio idrico in Sardegna in relazione ai conguagli regolatori 2005/2011. Sono oltre 200, per ora, i reclami presentati dagli utenti alla Società e per conoscenza all’autorità di controllo, e ancora altri se ne preparano: «Per quelli che non l’hanno ancora fatto la modulistica è ancora in distribuzione in Comune – spiega il sindaco Emanuele Cera. Nel reclamo chiedono l’annullamento in quanto la somma richiesta non costituisce una componente tariffaria di competenza 2014, ma una rimodulazione della tariffa per il periodo 2005/2011 con effetti retroattivi, e vi sono anche ulteriori elementi contestabili»…

BOSA – Il giudice dà ragione a utente contro Abbanoa: consumi prescritti e acqua non potabile Tutto alla luce di un’ordinanza sindacale che dal 2001 al 2010 accertava la non potabilità dell’acqua nel Comune. Abbanoa chiedeva infatti il pagamento di una somma, per un un periodo in cui sussisteva però la prescrizione di una parte del dovuto e in cui la non potabilità dell’acqua era documentata. Nella sentenza che dà ragione all’utente bosano, Abbanoa ammette come non dovuta una grossa parte di quelle somme. Il credito doveva essere infatti adeguato al regime prescrittivo dei cinque anni. È stato inoltre riconosciuto al consumatore il diritto a una riduzione del 50 per cento del canone idrico, dovuto nei periodi in cui il disservizio era stato accertato. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza…

CONDOTTA DI BARASUMENE – Chiesta chiarezza sul cemento-amiantoIl comitato “InBosa” ha pubblicato una lettera aperta, indirizzata agli amministratori dell’Unione dei Comuni Planargia-Montiferru Occidentale, nella quale si chiede un incontro con gli amministratori locali alla luce dei futuri lavori di sistemazione della condotta in cemento amianto che dal potabilizzatore di Barasumene raggiunge la città del Temo servendo anche diverse località marine. Base formale di partenza il nulla osta concesso dalla giunta comunale di Bosa rispetto al progetto preliminare previsto da Abbanoa. InBosa ricorda che sulla materia esiste un piano regionale amianto e normative nazionali stringenti, mentre sul piano locale “I sindaci sono responsabili della salute pubblica dei loro amministrati”. Da qui la richiesta di organizzare una riunione di confronto “In vista di un successivo incontro sull’argomento con la popolazione”…

Saluti e alla prossima newsletter

Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

 

 

 

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dall’Isola…

ORISTANO – Mille firme contro AbbanoaAssociazioni dei consumatori, consiglieri comunali, comitati di cittadini. E’ il fronte degli oppositori ad Abbanoa. Il comitato, che si definisce senza colori politici per quanto abbia dietro di sé la gran parte dell’opposizione in consiglio comunale, è tornato alla carica rovesciando sul tavolo un altro notevole quantitativo di firme di cittadini che sostengono la necessità di riportare la gestione del servizio idrico sotto l’ala protettrice del Comune. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il famigerato conguaglio richiesto nelle ultime bollette, atto che avrebbe convinto tanti altri a precipitarsi a firmare senza esitazione, semmai ve ne fosse dopo i continui disagi e le settimane senza acqua potabile della scorsa primavera…

CAOS ACQUA – Sui conguagli sindaci sardi divisiAll’assemblea generale dei Comuni convocata da Anci per un confronto istituzionale sul tema conguagli i sindaci si sono divisi sul da farsi. C’è chi si è schierato con il mondo in sommossa: «Ai miei concittadini ho detto di non pagare e ricorrere, perché così non si può andare avanti» Altri, hanno raccontato di aver suggerito il pagamento della prima rata questo mese e aspettare l’esito dei ricorsi per sapere chi ha ragione. Mentre quelli più rispettosi della legge hanno precisato: «d’accordo, questa volta saldiamo il conto. Però Abbanoa deve cambiare subito faccia e modi»…

CONGUAGLI ABBANOA – Scoppia il caos: scontro Maninchedda-SannaDurissimo scontro tra l”assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda e il sindaco di Sassari e presidente dell”Egas, Nicola Sanna, sulla vicenda dei conguagli Abbanoa. Lo scontro tra i due alla fine dell”assemblea generale dei Comuni convocata da Anci per un confronto istituzionale sul tema. Il confronto tra sindaci, assessore e l”amministratore di Abbanoa, fino a quel momento, era andato avanti in maniera tranquilla. Poi, in coda, con il botta e risposta tra Maninchedda e Sanna, che ha poi abbandonato i lavori. Oggetto del contendere la conflittualità giudiziaria tra Egas e Abbanoa…

LA PROTESTA DEI SINDACI CONTRO I CONGUAGLI REGOLATORI

ATZARA – Il sindaco contro Abbanoa: «Non pagate i conguagli»

GENONI – Conguagli Abbanoa, il sindaco con gli utenti

BORTIGALI – Sindaci in trincea contro Abbanoa

ARCIDANO – La rivolta dei sindaci parte dall’oristanese

ASSEMINI – Caos conguagli, Puddu: “Ai cittadini dico non pagate Abbanoa”

MARRUBIU – La proposta del sindaco: I piccoli comuni si uniscano contro i conguagli di Abbanoa

SEGARIU – E’ guerra contro i conguagli di Abbanoa: il sindaco scrive a Pigliaru

OLIENA – Il sindaco Salis contro Abbanoa

 

BUDONI – Acqua non potabile: causa vintaAlla fine gli utenti di Abbanoa che avevano contestato il pagamento dell’intero importo delle bollette a causa della non potabilità dell’acqua immessa in rete, si sono visti dare ragione dal tribunale. Pagheranno una cifra ridotta gli utenti che avevano intentato una causa, prima davanti al giudice di pace e successivamente al tribunale di Nuoro. A Budoni, dal 2009, era in vigore l’ordinanza per la non potabilità dell’acqua, fatta pagare però da Abbanoa come acqua potabilizzata e quindi a prezzo pieno. L’iniziativa si è conclusa con l’accoglimento delle istanze dei cittadini budonesi che hanno visto riconosciuto il diritto alla riduzione…

dai Continenti…

Il Ministro Madia vuole rispettare i referendum 2011? Bene, riscriva completamente il decreto sui servizi pubblici!Una delegazione di attivisti del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e della rete DecideRoma ha incontrato il Ministro Madia per sottoporre alla sua attenzione le gravi criticità contenute nel decreto attuativo sui servizi pubblici locali in merito alla violazione dell’esito referendario del 2011. Il Ministro ha dichiarato che intenzione dei decreti non è quella di favorire le privatizzazioni e di violare quindi gli esiti referendari. In sostanza una sconfessione del testo scritto, che, come evidenziato da tutte le istituzioni chiamate ad esprimere un parere su tale provvedimento, punta invece ad assicurare nuove forme di privatizzazione sostanziale…

ACQUA – Comune di Berceto vince la battaglia: gestione torna pubblica e addio multiutility A Berceto, comune dell’Appennino parmense, il miracolo dell’acqua bene comune è ora realtà. Sono sette anni che il sindaco Luigi Lucchi lotta per questo risultato, che nel paese suona come una rivoluzione. Nel 2013 i suoi 2200 cittadini avevano votato per ritornare all’acqua pubblica e ora il sindaco ha realizzato quella volontà, proprio in un momento in cui in Italia le promesse di ripubblicizzazione si sono sgretolate perfino dove sembravano più ovvie. Il risultato alla fine è arrivato grazie a una norma del collegato ambientale del 2 febbraio 2016, che permette ai Comuni anche con oltre mille abitanti e con determinati requisiti di gestire l’acqua direttamente….

GLIFOSATO – I Paesi Ue bocciano la proroga dell’autorizzazione proposta dalla Commissione. Che ora ha l’ultima parolaBruxelles puntava ad allungare di altri 18 mesi la possibilità di usare il principio attivo contenuto nell’erbicida Roundup della Monsanto, sospettato di essere cancerogeno. Italia, Francia e Germania sono fra gli 8 Paesi che hanno scelto di astenersi. Malta l’unico a votare contro. Il sì dei rimanenti 20 Paesi fa segnare un magro 52,91% dei voti, insufficiente a dare il disco verde. Secondo la procedura, ora l’esecutivo dell’Ue può ricorrere ad un comitato d’appello chiedendo una nuova votazione e, in caso di un ulteriore stallo, dare autonomamente luce verde alla sua proposta…

Saluti e alla prossima newsletter

Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

LETTERA APERTA AI SINDACI E AGLI AMMINISTRATORI DELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA PLANARGIA E MONTIFERRU

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Apprendiamo dai giornali regionali e dalla Deliberazione n. 81 del 13.04.2016 la notizia del parere favorevole espresso dalla Giunta Comunale di Bosa al progetto preliminare previsto dalla società Abbanoa per la sistemazione di due tratti di condotta della rete idrica in cemento amianto che fornisce di acqua “ ad uso umano” a Bosa e non solo.

Si tratta di un’importate operazione di manutenzione straordinaria che permetterebbe di porre fine alle ormai insopportabili interruzioni di erogazione dovute alle ripetute rotture della condotta.

Il Comitato Acqua Bene Comune Planargia e Montiferru e il Comitato INBOSA,intendono evidenziare che questo intervento di manutenzione necessariamente si relaziona alle questioni di pericolosità-sicurezza rispetto all’ amianto, e riguarda le sue diverse possibili soluzioni tecniche, di cui ancora troppo poco si parla e si conosce.

Abbiamo un Piano Regionale Amianto, normative nazionali, fondi pubblici , obblighi di pubblicità da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché sindaci responsabili della salute pubblica dei loro amministrati.

Vi chiediamo di organizzare al più presto possibile, una riunione per confrontarci in vista di un successivo incontro sull’argomento con la popolazione; intendiamo mettervi a disposizione il materiale informativo che abbiamo selezionato riguardo a queste tematiche quando a suo tempo abbiamo redatto le Osservazioni al Piano Regionale Amianto inviate in Regione

In attesa del vostro riscontro:

– Comitato INBOSA e Comitato Acqua Bene Comune Planargia e Montiferru

– per contatti tel.: 0785 35357; 329 6081380