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dall’Isola…

 COMUNICATO STAMPAIl Comitato AcquaBeneComune Planargia-Montiferru informa che ogni martedì a partire dal prossimo, 7 giugno, dalle ore 17 alle ore 19, aprirà presso la sede bosana della CGIL in Via Manin 23 lo sportello E.V.A. (Emergency Vessati Abbanoa) per affiancare i cittadini e le cittadine che volessero sporgere reclamo in merito alle nuove, inaspettate e vessatorie bollette di conguaglio spedite recentemente da Abbanoa. Si prega di arrivare muniti/e delle bollette e di quant’altra documentazione che lo/la riguardi sull’”affare” acqua. Clicca qui per scaricare il modulo di reclamo da compilare in base alla propria situazione ed inviare via fax con valore di raccomandata…

ABBANOA – Alla guerra dei conguagli regolatori inviati a famiglie, aziende ed entiE’ una scossa che sta attraversando la Sardegna e che sembra destinata a elettrizzare l’estate riducendo ai minimi storici i rapporti tra il gestore unico delle acque sarde e gli utenti, con tutte le conseguenze che potrebbero nascere dall’ennesima guerra dell’acqua in cui la politica regionale, per il momento, ha giocato il ruolo dello spettatore. L’oggetto della contesa sono i conguagli regolatori che Abbanoa sta inviando alle famiglie, alle aziende e agli enti pubblici. Un pagamento retroattivo che ha scatenato la reazione dei consumatori…

FEDERCONSUMATORI: Illegittime bollette Abbanoa con conguaglio del 2012Federconsumatori invita gli utenti del servizio idrico integrato a non pagare le bollette relative al conguaglio regolatore, emesse da Abbanoa Spa sulla base dei consumi del 2012 per coprire i costi gestionali relativi agli anni 2005/2011. Le fatture, che stanno giungendo in questi giorni famiglie, non sono dovute in quanto erroneamente calcolate dal gestore e, in ogni caso, prescritte. Gli utenti coinvolti possono rivolgersi ad una delle sedi Federconsumatori della Sardegna presenti nel territorio, per poter procedere in sede di reclamo alla contestazione del pagamento richiesto…

CONGUAGLI – E’ così che si cancellano i diritti dei consumatori «La strategia non è ancora ufficiale ma Adiconsum non ha nessuna intenzione di piegarsi al volere di Abbanoa: «E’ una cantonata spaventosa di chi ha presentato il piano industriale. E’ come se dieci anni dopo aver comprato una lavatrice il negoziante chiedesse altri soldi perché all’epoca dell’acquisto aveva sbagliato i conti. In questo modo si cancellano tutti i diritti sulle transazioni economiche». Anche il diritto alla prescrizione entra nei pensieri del presidente Vargiu: «Chiedono soldi del 2004, mi sembra che ci sia qualcosa che non va. Prima di dire qualsiasi cosa dobbiamo approfondire l’argomento e sentire gli avvocati. Poi comunicheremo la nostra strategia»…

ABBANOA – Adiconsum non si fermaL’Adiconsum ha deciso «Impugneremo dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza del Tar del Lazio che 10 giorni fa ha cancellato la sanzione dell’Antitrust nei confronti di Abbanoa. Si sono attaccati a un cavillo, contestando all’Autorità garante di non aver motivato in modo esauriente le ragioni di un ricorso che avrebbero dovuto contenere il parere dell’Autorità dell’energia». Infatti la sentenza del Tar dimostra chiaramente come i giudici amministrativi non siano entrati nel merito delle pratiche commerciali scorrette o degli illeciti amministrativi». Ora però si pone il problema, serissimo, per gli utenti che, non avendo pagato il deposito cauzionale, rischiano lo slaccio…

SASSARI – Acqua non potabile: il sindaco porta Abbanoa in TribunaleSale di grado lo scontro relativo all’acqua cittadina e all’ennesima ordinanza emanata dal sindaco  (la terza in poche settimane) che la dichiara non potabile in mezza città. Nicola Sanna ha infatti depositato una formale denuncia in procura contro Abbanoa per interruzione di pubblico servizio (articolo 331 del codice penale). Il fuori norma dei valori in realtà sarebbe già rientrato, almeno secondo Abbanoa, che ha anche escluso qualsiasi tipo di malfunzionamento all’impianto di trattamento. Le anomalie segnalate dalla Asl, risultano infatti dettate dalla percorrenza dell’acqua in condotte vecchie e corrose, spesso risalenti anche a sessant’anni fa…

DORGALI – Bollette dell’acqua, in rivolta contro AbbanoaA dispetto delle promesse di far pagare consumi certi, della chiarezza e del mutato rapporto con i cittadini annunciati da Abbanoa con grande enfasi, a Dorgali, ma non solo, negli ultimi giorni Abbanoa ha scatenato un vero caos. Nel paese, infatti, è arrivata una vagonata di bollette “pazze”, ovvero incomprensibili, già pagate, o comunque cariche di errori. E per questo, nel paese, fioccano a decine le lamentele e le preoccupazioni di tanti utenti e famiglie e sono molti che pensano di rivolgersi ad avvocati o alle associazioni…

ABBANOA – Il reintegro del dg: il pm ricorrerà in CassazioneLa battaglia giudiziaria sulla sospensione dall’incarico del direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas non è ancora finita: il pm Giangiacomo Pilia ricorrerà per Cassazione contro l’ordinanza con la quale il collegio d’appello del tribunale ha annullato il provvedimento del gip Giampaolo Casula dello scorso 22 marzo col quale il dirigente era stato interdetto a tempo indeterminato su richiesta della Procura. Il pm Pilia ha dieci giorni di tempo per trasmettere il ricorso, saranno poi i giudici supremi di Roma a decidere se dovrà essere accolto o no. Murtas era stato sospeso a causa di una serie di presunti abusi d’ufficio contestati dal pm…

FIRMA PER I REFERENDUM SOCIALI Lo strumento referendario ci permetterà di abrogare gli elementi più peri­colosi della legge 107 sulla scuola, la legislazione che consente le trivellazioni in mare e in terraferma e quanto prevede lo Sblocca Italia rispetto ad un piano strategico per nuovi inceneritori, mentre una grande raccolta di firme per una petizione popolare vuole contrastare la ripresa dei processi di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni. Solo dando modo ai cittadini di riprendere la parola e ristabilendo il principio della partecipazione diretta e della riappropriazione della sovranità popolare sarà possibile invertire la rotta, coniugando l’interesse generale con una dimensione più sostenibile della vita di ciascuno di noi…

Saluti e alla prossima newsletter

Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

 

Conguagli mini 300x250

Il Comitato AcquaBeneComune Planargia-Montiferru informa che ogni martedì a partire dal prossimo, 7 giugno, dalle ore 17 alle ore 19, aprirà presso la sede bosana della CGIL in Via Manin 23 lo sportello E.V.A. (Emergency Vessati Abbanoa) per affiancare i cittadini e le cittadine che volessero sporgere reclamo in merito alle nuove, inaspettate e vessatorie bollette di conguaglio spedite recentemente da Abbanoa. Si prega di arrivare muniti/e delle bollette e di quant’altra documentazione che lo/la riguardi sulla’”affare” acqua.

Il Comitato ha predisposto un modulo di reclamo che va compilato in base alla propria situazione ed inviato via fax con valore di raccomandata

Modulo reclamo vs conguagli

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Notizie dall’Isola…

FIRMA PER I REFERENDUM SOCIALI Lo strumento referendario ci permetterà di abrogare gli elementi più peri­colosi della legge 107 sulla scuola, la legislazione che consente le trivellazioni in mare e in terraferma e quanto prevede lo Sblocca Italia rispetto ad un piano strategico per nuovi inceneritori, mentre una grande raccolta di firme per una petizione popolare vuole contrastare la ripresa dei processi di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni. Solo dando modo ai cittadini di riprendere la parola e ristabilendo il principio della partecipazione diretta e della riappropriazione della sovranità popolare sarà possibile invertire la rotta, coniugando l’interesse generale con una dimensione più sostenibile della vita di ciascuno di noi…

ACQUA – Sconti in bolletta se non è potabileSoddisfatti o rimborsati. Se l’acqua che sgorga dai rubinetti dei sardi non sarà potabile, le bollette di Abbanoa saranno più leggere. La svolta epocale che placherà l’ira degli utenti di mezza Sardegna, da anni costretti a fare i conti con acque giallastre, torbide, o condite con manganese, alluminio, nitriti, è stata annunciata dal sindaco di Sassari, e presidente di Egas (l’ente gestore delle acque nell’isola), Nicola Sanna. Se quindi Abbanoa lancerà in rete acqua non potabile, agli utenti sarà riconosciuto un adeguato sconto in bolletta…

DEPOSITI CAUZIONALI – Abbanoa batte Adiconsum in tribunale: 37mila sardi devono pagarliPer i giudici di Nuoro i depositi cauzionali sono legittimi. E, dunque, la società di gestione del sistema idrico ha tutto il diritto di chiedere l’anticipo di 52 euro ai 37mila sardi che ancora non lo hanno pagato. Per la seconda volta il tribunale di Nuoro ha bocciato il reclamo presentato da Adiconsum che puntava a bloccare i pagamenti delle cauzioni. I giudici hanno ribadito quanto già stabilito nel 2015 quando venne respinto il primo ricorso della associazione dei consumatori: il deposito cauzionale, si legge nell’ordinanza, «si presenta anche come strumento di favore per l’utente»…

Sullo stesso argomento…

37 mila clienti morosi sono a rischio di slaccio

DEPOSITI – E’ ancora scontro tra Abbanoa e Adiconsum«Noi continuiamo a ritenere il deposito cauzionale un balzello profondamente ingiusto e giuridicamente non corretto – afferma Vargiu –, ma siamo anche dell’avviso che le ordinanze dei tribunali vadano rispettate. Pertanto, tutti i consumatori sono tenuti a pagare il deposito con i bollettini che ogni utente ha a suo tempo ricevuto». Ma nell’ordinanza il presidente della associazione dei consumatori vede anche una vittoria delle sue storiche battaglie. «Il giudice, infatti, occupandosi delle problematiche relative al contenuto dei preavvisi di distacco e solleciti di pagamento volti a punire l’intero condominio, ha stabilito che è vietato ad Abbanoa procedere allo slaccio dell’intera utenza condominiale»…

CASTELSARDO – Il depuratore non c’è, si prepara il ricorsoLa class action degli utenti residenti a Castelsardo, contro Abbanoa, prosegue a vele spiegate. Nel centro abitato di Castelsardo non esiste un depuratore attivo, nonostante Abbanoa dichiari il contrario, in fattura. L’avvocato Franco Dore, che segue la class action castellanese, ribadisce infatti che « l’Aeegsi, nella deliberazione del 28 dicembre 2012, ha previsto che “è fatto divieto ai gestori del servizio idrico integrato di applicare corrispettivi inerenti il servizio di depurazione agli utenti non asserviti ad un impianto di trattamento delle acque reflue”. Abbanoa disattende perciò, in modo palese, questo provvedimento applicando a tutti l’addebito»…

SANT’ANTIOCO – Abbanoa slaccia l’acqua in un condominio moroso: 30 famiglie a secco – “Avevamo chiesto di pagare a rate l’importo dovuto delle bollette arretrate, circa 2600 euro ma Abbanoa non ha concesso la rateizzazione”. Ne è nato un contenzioso. Questa mattina due persone, che hanno rifiutato di qualificarsi, sono arrivate e hanno slacciato il contatore, lasciando le trenta famiglie che vivono nella struttura senz’acqua. Una denuncia è stata presentata ai carabinieri contro Abbanoa per interruzione di pubblico servizio…

NUORO – Partono gli slacci nelle case di via Togliatti Almeno cinque famiglie sono rimaste senza un goccio d’acqua. Ed è subito partita la protesta degli inquilini, molti dei quali hanno occupato abusivamente le case di proprietà del Comune. “Qui in tanti viviamo in condizioni di disagio – ha raccontato un residente – Molti padri di famiglia, senza un lavoro. Erano anni che aspettavano di ottenere una casa dal Comune, senza ricevere alcuna risposta”. Ora arriva Abbanoa che slaccia le utenze degli inquilini morosi e lascia a secco molti appartamenti…

ABBANOA – Annullata l’interdizione di Murtas A stabilirlo è stato il tribunale del Riesame che ha accolto il ricorso presentato dai legali del direttore generale di Abbanoa. La vicenda non è conclusa, perché la procura può decidere di presentare ricorso in Cassazione ma nel frattempo Murtas può riprendere l’incarico lasciato più di un mese fa. Nell’istanza di interdizione il pm faceva riferimento a una serie di incarichi che Murtas avrebbe affidato senza la necessaria procedura di evidenza pubblica prevista dalla legge. Nell’istanza si faceva riferimento anche al presunto dimensionamento di Valentina Figliola, dirigente di Abbanoa…

Sullo stesso argomento…

I giudici: Murtas ha agito per salvare l’azienda

SANZIONI – Il Tar boccia l’Antitrust: Abbanoa agisce in regolaL’Antitrust ha sorvolato sul parere obbligatorio dell’Aeegsi, l’Autorità nazionale per l’energia, il gas e il sistema idrico. Non solo: l’ha ignorato senza spiegare in modo esauriente il perché, malgrado contenesse valutazioni che confermavano come le presunte pratiche scorrette in realtà non lo fossero. A stabilirlo è stato il Tar del Lazio, che con una sentenza depositata il 10 maggio ha annullato la sanzione di un milione e 80 mila euro che l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato aveva inflitto il 16 settembre dell’anno scorso ad Abbanoa partendo dai ricorsi presentati dalle associazioni dei consumatori…

Notizie dai Continenti…

RIACE – Il primo Comune dove non si pagherà più l’acqua potabile Usufruire dell’acqua potabile in casa e non pagare la bolletta. Sembrerebbe un sogno, invece a Riace sarà realtà. Domenico Lucano, il sindaco noto a tutto il mondo per l’accoglienza dei migranti, sostenitore delle campagne europee per l’acqua come bene comune e diritto universale, ha cercato e trovato un modo per non dipendere più dalla Società per le risorse idriche calabresi con la quale molti comuni calabresi sono indebitati fino ad essersi visti tagliare l’acqua. Ha fatto scavare un pozzo e ha trovato l’acqua che sgorga da una falda acquifera che si sarebbe formata 40milioni di anni fa. Appena l’acqua finirà nell’acquedotto comunale rifornirà tutte le case dei riacesi, gratis…

SERVIZI PUBBLICI – Il Consiglio di Stato come Ponzio Pilato sul decreto MadiaIl 3 maggio u.s. il Consiglio di Stato ha diffuso il parere in merito al decreto sui servizi pubblici locali, attuativo della Legge Madia. Sin dall’incipit si intuisce come i giudici abbiano sposato in pieno l’impostazione privatizzatrice di questo provvedimento. Si tratta, in effetti di un parere ideologico, tutto appiattito sulla teoria economica dominante, riproponendo l’assunto per cui i servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico, debbano essere sottoposti alle logiche del mercato, della concorrenza e del profitto. Come movimento per l’acqua proseguiremo la mobilitazione e le campagne volte alla piena e reale attuazione degli esiti referendari, la quale non può che passare attraverso il ritiro di tale decreto…

PRIVATIZZAZIONI – Obiettivo primario del Ttip è attaccare i servizi pubblici – di Marco BersaniL’escamotage risiede nella definizione di «servizio pubblico» adottata in questi accordi. Una definizione che si basa su due negazioni: a) non è servizio pubblico, quello la cui erogazione può essere effettuata anche da soggetti diversi dall’autorità di governo; b) non è servizio pubblico, quello per la cui erogazione è previsto un corrispettivo economico, anche una tantum. Da queste designazioni emerge chiaramente come l’istruzione e la sanità non vanno considerate servizi pubblici, in quanto possono essere erogati anche da soggetti privati, così come l’acqua, l’energia, i rifiuti e il trasporto pubblico, in quanto per la loro erogazione è previsto il pagamento di una tariffa…

RAPPORTO ISPRA – Boom di pesticidi nelle acque. E c’è il glifosatoPesticidi nelle acque, cresce la percentuale di punti contaminati: +20% nelle acque superficiali, +10% in quelle sotterranee. Sono i dati del nuovo rapporto Ispra. Rinvenute 224 sostanze diverse, il glifosato è tra quelle che superano più spesso i limiti. Puoi scaricare il rapporto nazionale diffuso ieri dall’ISPRA a questo link: http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque-2013-dati-2013-2014

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 Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

di Marco Bersani – Il Manifesto, Edizione del 07.05.2016

ttip03alto«Per chi legge in buona fede il mandato negoziale del Ttip, è del tutto evidente che i servizi pubblici non sono oggetto di negoziazione» era il leit-motiv dell’ex-viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, prima di essere recentemente nominato «ambasciatore» del Governo presso l’Ue.

Con buona pace della rassicurazioni governative, la realtà è ben diversa. Del resto, già dal 2013, gli Stati uniti avevano dichiarato l’intenzione di servirsi del Ttip per «esaminare il funzionamento di determinati monopoli europei nel settore dei servizi pubblici» (lettera del vice-rappresentante per il Commercio Usa Demetrios Marantis a John Boehner, portavoce della Camera dei Rappresentanti degli Stati uniti, 20 marzo 2013, mentre la stessa Commissione europea sta spingendo da anni per l’inclusione di tutti i servizi pubblici negli accordi commerciali internazionali (Commission Proposal for the Modernisation of the Treatment of Public Service in EU Trade Agreements, Bruxelles, Commissione Europea, 26 ottobre 2011).

L’escamotage risiede nella definizione di «servizio pubblico» adottata in questi accordi. Una definizione che si basa su due negazioni: a) non è servizio pubblico, quello la cui erogazione può essere effettuata anche da soggetti diversi dall’autorità di governo; b) non è servizio pubblico, quello per la cui erogazione è previsto un corrispettivo economico, anche una tantum. Da queste designazioni emerge chiaramente come l’istruzione e la sanità non vanno considerate servizi pubblici, in quanto possono essere erogati anche da soggetti privati, così come l’acqua, l’energia, i rifiuti e il trasporto pubblico, in quanto per la loro erogazione è previsto il pagamento di una tariffa.

Persino la tessera della biblioteca di quartiere (cinque euro/anno), essendo un corrispettivo una tantum, ne fa decadere il carattere di servizio pubblico.

Di conseguenza, governi e Ue hanno ragione quando sostengono che i servizi pubblici sono esclusi dai negoziati commerciali, a patto che precisino come, nella loro versione, i servizi pubblici siano solo i seguenti: l’amministrazione della giustizia, la difesa, l’ordine pubblico e la definizione delle rotte aeree internazionali. Tutto questo non basta: dentro quasi ogni capitolo dei negoziati Ttip troviamo elementi che vanno nella direzione della privatizzazione dei servizi pubblici. Vediamone solo alcuni:

1. Si passerà dagli «elenchi positivi», sinora utilizzati negli accordi commerciali Ue, all’approccio dell’«elenco negativo» in base al quale tutti i settori di servizi sono disponibili per la liberalizzazione, a meno che essi non siano specificamente classificati come eccezioni (in base al modello «elencalo o perdilo»), superando la pratica sinora consueta di sottoporre a liberalizzazione solo quei settori espressamente indicati come aperti alla concorrenza di aziende straniere.

2. Verrà adottata la clausola «standstill», che prevede per ogni governo l’impegno a non adottare nella legislazione nazionale misure più restrittive rispetto a quelle previste negli accordi internazionali.

3. Verrà adottata la clausola «ratchet», che prevede l’obbligo per ogni paese a non reintrodurre una determinata barriera precedentemente rimossa su un determinato settore di servizi. Questa clausola, ad esempio, renderebbe impossibile, qualora ce ne fosse la volontà politica, l’approvazione di una legge nazionale che realizzi l’esito del vittorioso referendum sull’acqua del giugno 2011 e vanificherebbe tutti i processi di rimunicipalizzazione del servizio idrico in corso in diversi paesi europei.

4. Verranno eliminate dai criteri di gestione dei servizi pubblici, qualsiasi clausola di obbligo di servizio universale (ad esempio per i servizi postali) o di prioritario interesse pubblico, che preveda, ad esempio, la libera distribuzione di acqua ed energia.

5. Verrà resa obbligatoria la gara internazionale per ogni appalto pubblico, eliminando qualsiasi politica di appalto dei governi locali a sostegno di importanti obiettivi sociali e ambientali. Questa clausola, ad esempio, renderà impossibile ad un ente locale di riservare la gara d’appalto per le forniture delle mense scolastiche a produttori biologici e a km0.

E, sopra a tutte queste norme, continuerà ad aleggiare la possibilità per le imprese di citare in giudizio presso corti di arbitrato commerciale internazionali governi o autorità pubbliche.
Con buona pace delle rassicurazioni governative, l’attacco ai servizi pubblici è dunque uno degli obiettivi primari del Ttip. A cui occorre opporsi con determinazione.
Attac Italia

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dall’Isola…

EGAS – Sconti per l’acqua non potabileIl comitato istituzionale dell’Egas, l’ente di governo dell’ambito idrico unico della Sardegna, composto da nove sindaci e dal rappresentate della Regione, l’assessore Paolo Maninchedda, ha approvato un atto di indirizzo che prevede la presentazione all’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) di una proposta per la modifica del regolamento e della carta del servizio idrico integrato della Sardegna per prevedere la decurtazione degli oneri di potabilizzazione nei casi di acclarata non potabilità. L’ipotesi potrà presto avere una risposta e sarà la prima volta in Italia che il quesito viene posto ufficialmente…

ABBANOA E LAVORI IDRICI – Ora si indaga per truffaUn’inchiesta per truffa è stata aperta dal sostituto procuratore Andrea Schirra sui lavori idrici eseguiti da Abbanoa tra Sassari, Porto Torres, il Nuorese e il Cagliaritano. Ad aprire la strada all’indagine è stata un’iniziativa interna ad Abbanoa. Si parla di rendicontazioni irregolari o comunque di difficile interpretazione, ma non è dato sapere se la Finanza stia lavorando anche su ipotesi diverse e più gravi di quella originaria, una truffa aggravata che coinvolgerebbe non solo dipendenti della società ma anche alcune imprese che hanno lavorato sulle opere commissionate dalla direzione generale, che stando alle ipotesi d’accusa avrebbero truccato le carte…

PORTO TORRES – Acqua non potabile, Abbanoa finisce a processo il 15 aprileAlcuni dei disservizi contestati negli ultimi anni ad Abbanoa nella città turritana sono ora entrati nel mirino della procura della Repubblica con una citazione a giudizio del pubblico ministero nei confronti del responsabile della distribuzione del distretto 6 di Abbanoa, ritenuto responsabile, secondo il magistrato, di «negligenza, imprudenza e imperizia per non aver garantito i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel Comune di Porto Torres, producendo così l’avvelenamento per la presenza di cloriti…

MODOLO – Erogazione sospesa, il Comune cita in giudizio AbbanoaAbbanoa nel novembre del 2013 avrebbe fortemente ridotto il flusso idrico destinato al serbatoio comunale del paese, dopo la corposa richiesta di pagamento di una serie di fatture a cui il comune si opponeva, non dando poi corso ad un’ordinanza del sindaco Omar Hassan che intimava di riattivare la regolare fornitura. Per queste ragioni era partito da Modolo un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Oristano nei confronti dell’allora direttore generale del gestore unico Sandro Murtas. La prossima udienza si svolgerà il 4 luglio in tribunale a Oristano…

SILANUS – Class action contro AbbanoaProsegue a Silanus la raccolta delle adesioni alla class action intrapresa dal “Comitato Abbaona-Abbagiusta” nei confronti di Abbanoa per ottenere la giusta fatturazione dei servizi erogati e, in particolare, il ricalcolo delle bollette contenenti addebiti non dovuti, a partire dai consumi prescritti per mancata fatturazione e dalla depurazione dei reflui non effettuata perché il depuratore non funzionava. Il Comitato informa tutti i cittadini di Silanus titolari di utenze idriche domestiche che ancora lo non lo avessero fatto – si legge in un comunicato –, a presentare la propria adesione alla class action verso Abbanoa…

SLACCI – Abbanoa chiude i rubinetti a hotel e residenze di lussoParte la nuova campagna di slaccio: nel mirino mille utenti plurimorosi. Nell’elenco anche alberghi e condomìni per vip da Stintino a San Teodoro. Complessivamente i plurimorosi che non pagano l’acqua rappresentano meno dello 0,2% degli oltre 700mila clienti di Abbanoa ma hanno procurato all’azienda mancati incassi – dice l’ente gestore del servizio idrico – per oltre 6 milioni di euro. Si tratta di circa 1000 posizioni distribuite in tutta l’isola. Clicca su questo link per visualizzare l’elenco completo dei morosi

BUSACHI – Il paese del lago Omodeo soffre la grande setePer colpa di quei quattrocento metri di dislivello, il paese che dà l’acqua a mezza Sardegna, vive senza sosta l’incubo dell’approvvigionamento idrico, perché Busachi si trova a monte rispetto a uno dei più grandi invasi artificiali d’Europa. Ma se è vero che la grande massa d’acqua sta a valle, è altrettanto vero che attorno al paese ci sono svariati pozzi artesiani e diverse sorgenti che disperdono il prezioso liquido. Quel che manca è infatti una rete che colleghi queste acque; una condotta attraverso la quale convogliare le risorse idriche che il paese possiede a prescindere dalla diga, dal Tirso all’Omodeo…

THIESI – Da una fonte esce olio combustibile al posto dell’acquaLo strano fenomeno si è verificato in un terreno di proprietà privata, nella zona chiamata S’Ortu de Palatu. L’area è stata posta sotto sequestro giudiziario dalla Forestale. Quindi sono partite le operazioni di bonifica, con centinaia di litri di catrame prelevati perché si scongiurasse un ulteriore danno all’ambiente e la sistemazione di tubazioni per convogliare altrove il flusso nero proveniente dalla fontanella affinché non scarichi nel Rio Badde Serena. E intanto proseguono le indagini per arrivare alla fonte dell’inquinamento, perché non si capisce cosa l’abbia originato e da dove quel flusso di gasolio arrivi…

dai Continenti…

COMUNICATO STAMPA – Il Pd, la maggioranza e il Governo affossano i referendum per l’acqua pubblicaLa legge sulla gestione pubblica del servizio idrico è stata approvata in aula alla Camera. Peccato che il testo sia radicalmente diverso, nella forma e nei principi, da quello proposto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. E la Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all’affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche. Il movimento per l’acqua continuerà la sua battaglia contro questa legge anche nel passaggio al Senato e lancia contro i provvedimenti del Governo Renzi una petizione nazionale insieme ai referendum sociali…

ACQUA – Il re è nudo – di Marco BersaniLa legge d’iniziativa popolare, presentata dai movimenti nove anni fa, è stata approvata alla Camera, dopo che il suo testo è stato letteralmente stravolto dagli emendamenti del Partito Democratico e del governo, al punto che gli stessi parlamentari che lo avevano proposto hanno ritirato da tempo le loro firme in calce alla legge. Nel frattempo, procede a passo spedito l’iter del decreto Madia che prevede l’obbligo di gestione dei servizi a rete (acqua compresa) tramite spa e reintroduce in tariffa l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, ovvero i profitti, nell’esatta dicitura abrogata dal voto referendario…

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Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

Comunicato stampa del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Roma, 20 aprile 2016
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Dopo il voto gli attivisti dei movimenti per l’acqua presenti in aula sventolano bandiere in segno di protesta.

Oggi la legge sulla gestione pubblica del servizio idrico è stata finalmente discussa e approvata aula alla Camera, a distanza di circa 9 anni dal suo deposito corredato da oltre 400.000 firme.

Peccato che il testo approvato sia radicalmente diverso, nella forma e nei principi, di quello proposto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

PD e la maggioranza hanno stravolto il testo a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. Oggi è caduta anche l’ultima foglia di fico dietro la quale il PD aveva provato a nascondersi. Infatti, la Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all’affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche.

Un disconoscimento palese e spudorato che ribaltato il senso di quella legge sottoscritta da 400mila cittadini e aggiornata alla luce dei risultati del referendum popolare del 2011.

Il risultato di oggi è solo la cronaca di una morte annunciata, già nei giorni scorsi infatti molti dei deputati dell’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune avevano ritirato la firma da un provvedimento che stravolgeva il senso.

La cancellazione della volontà popolare di 27 milioni di italiani che si espressero in favore dell’acqua pubblica ai referendum arriva a pochi giorni dalla tornata referendaria del 17 aprile, sulla quale la maggioranza di Governo ha fatto campagna per l’astensionismo, il disconoscimento di un percorso di partecipazione come quello sulla gestione pubblica del servizio idrico rappresenta un preoccupante segnale per la democrazia nel nostro paese.

Il movimento per l’acqua continuerà la loro battaglia contro questa legge anche nel passaggio al Senato e lancia contro i provvedimenti del Governo Renzi, a partire dal ddl Madia, una petizione nazionale insieme ai referendum sociali.
Roma, 20 Aprile 2016.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

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dall’Isola…

ABBANOA – Il gip sospende il direttore MurtasIl direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas è stato sospeso a tempo indeterminato dall’incarico di vertice e non potrà avere alcun ruolo nell’amministrazione e nella gestione della società concessionaria del servizio idrico fino ad un’eventuale revoca della decisione. Il provvedimento è legato a una sequenza di presunti abusi d’ufficio che la Procura contesta al manager: attività di recupero crediti per milioni di euro affidati senza alcuna procedura di evidenza pubblica; incarichi conferiti a ingegneri, pure quelli senza alcuna procedura di selezione; azioni di mobbing e demansionamenti senza alcuna motivazione formale…

Notizie correlate…

Tre nuove inchieste su Abbanoa: adesso si parla di falso in bilancio

ABBANOA – Crediti fuori controllo. Il gip: nessuno conosce le cifre Alla fine del 2015 i crediti superavano di gran lunga i 600 milioni di euro, ma le cifre venivano calcolate e comunicate agli studi legali su dati astratti senza alcuna analisi che ne certificasse l’esistenza. Un danno per Abbanoa, per i legali, ma soprattutto per gli utenti colpiti da ingiunzioni talvolta fantasiose. Ma al di là delle prospettive giudiziarie che la ricostruzione accusatoria dei fatti potrebbe produrre, il pensiero corre inevitabilmente al decreto del ministero dell’Economia, col quale Abbanoa è stata autorizzata a riscuotere direttamente i crediti mettendoli a ruolo: quale potrà essere il livello di fiducia degli utenti morosi quando riceveranno le cartelle con le cifre da pagare?…

SILANUS – Class action contro AbbanoaA Silanus sono numerosi gli utenti che hanno avuto a che fare con Abbanoa. Il comitato Abba Giusta da tempo si batte per ottenere acqua di qualità, un impianto di depurazione a norma, bollette stratosferiche, rateizzazioni e prescrizione di ruoli. Per aderire alla Class action sarà necessario compilare un modulo allegando la fotocopia della carta d’identità e dell’ultima bolletta ricevuta…

CRISI IDRICA – La Gallura dal prefetto«La gestione delle risorse idriche esistenti non può essere affidata a improvvisazione, pressappochismo e colpevole ritardo». Lo hanno detto i rappresentanti del Tavolo delle associazioni Gallura (Tag) al prefetto di Sassari, al quale hanno voluto denunciare «la grave situazione in cui versa il sistema idrico della Gallura». Durante l’incontro sono state evidenziate potenzialità e criticità del sistema economico locale, compresa, tra altre, la perdita di circa 200 milioni di metri cubi d’acqua in mare…

ORISTANO – Condotte idriche e amianto, intervento degli ex espostiQuanta fibra di amianto è presente nelle condotte idriche che portano l’acqua a Oristano? Esistono i dati, e, in caso che le analisi relative alla presenza della fibra non siano mai state effettuate, quali sono le azioni che si intendono mettere in atto per affrontare in modo concreto le problematiche derivanti dall’ eventuale inquinamento causato dalla fibra nell’acqua? Queste domande le pone l’Associazione ex esposti amianto all’amministratore delegato di Abbanoa, al Commissario della Asl 5 di Oristano, al Dipartimento Arpas, e alla direzione del Servizio Igiene e sanità Pubblica della stessa Asl…

Notizie correlate…

ORISTANO – Acqua inquinata: video denuncia sulle condizioni del deposito

SORSO – Il giudice, sì ai depositi cauzionaliIl Tribunale di Sassari conferma la legittimità dei depositi cauzionali. E’ quanto emerge in sintesi dalla sentenza emessa dalla giudice civile relativamente alla causa con il maxi condono della marina di Sorso, “Arboriamar”. Il complesso si era opposto all’adeguamento del deposito per effetto delle indicazioni dell’Aeegsi che ha stabilito un metodo di calcolo al quale tutti devono attenersi a livello nazionale. E proprio questo aspetto è stato evidenziato dalla giudice del tribunale civile di Sassari. Sulla legittimità dei depositi cauzionali si era già espresso anche il Tribunale di Nuoro…

ISTAT – Al 60 per cento dei Sardi l’acqua del rubinetto fa pauraSei sardi su dieci ritengono imbevibile l’acqua che sgorga dai rubinetti di casa. La percentuale più alta d’Italia. Ma non è l’unico problema dei rubinetti isolani. In Sardegna, infatti, il 21% delle famiglie denuncia una fornitura irregolare contro una media nazionale del 9,2. Tra tutte le Regioni la Sardegna è quella che ha meno propensione alla irrigazione. Nell’Isola solo il 5% della superficie è irrigata contro una media nazionale pari al 23%. A fornire i dati è l’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’Onu…

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Le statistiche dell’Istat sull’acqua

ACQUA – Bollette sempre più carePer l’undicesimo anno l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2015. Una famiglia italiana ha speso nei 12 mesi più o meno 376 euro contro i 355 di un anno prima. Un aumento pari al 5,9 per cento, che, raffrontato al 2007, diventa del 61,4. In Sardegna la crescita dei costi è stata più limitata rispetto al 2014, da 368 euro a 380, ma in confronto a nove anni fa è più che raddoppiata: nel 2007 una famiglia di sardi pagava l’acqua 232 euro, meno 63,8 per cento rispetto a oggi…

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BENI COMUNI – Blitz del Pd, e ciao all’acqua pubblicaL’ultimo regalo del Pd agli italiani riguarda l’acqua: il “blitz” è avvenuto in Commissione Ambiente della Camera, dove è stato approvato un emendamento – a firma Enrico Borghi – che ha abrogato l’art. 6 del progetto di legge sull’acqua, e con esso l’obbligo che la gestione dei servizi idrici sia pubblica. si riaprono ora le porte ai privati: porte in realtà mai del tutto chiuse, visto che in molte città la gestione è già passata di mano a imprese non pubbliche. La legge avrebbe dovuto appunto recepire gli esiti del referendum e definire regole uniformi su tutto il territorio nazionale. È come se un referendum non ci fosse stato. Come se i cittadini non avessero parlato…

REFERENDUM – Che fastidio i cittadini. Intervista a Stefano RodotàIl tradimento della consultazione sull’acqua, l’appello all’astensione sulle trivelle. Due indizi della stessa indifferenza. Con l’attacco frontale ai referendum, cercando ogni modo per non attuarli, come nel caso dell’acqua pubblica, o dicendo che non bisogna andare a votare, come sulle trivellazioni, Renzi prosegue sulla strada della passivizzazione dei cittadini. Ma il discorso sui beni comuni si sta svolgendo in tutto il mondo ed è un percorso opposto a quello che si vorrebbe imporre in Italia, dove le multiutility vogliono impedire che si avvii…

BENI COMUNI – Attacco alla democrazia – di Marco BersaniQuello che i parlamentari del Pd da una parte, e il Governo Renzi-Madia dall’altra, stanno portando avanti in questi giorni sulla questione dell’acqua, è di una gravità estrema. Con questo atto, il Pd pone una cesura irreversibile non solo con il movimento per l’acqua, ma con l’idea stessa di democrazia diretta. Dopo aver annichilito il paese con la trappola-shock del debito pubblico ed averlo rinchiuso nella gabbia del pareggio di bilancio, del patto di stabilità e dei vincoli monetaristi, le grandi lobby finanziarie, grazie ai provvedimenti del governo Renzi, si apprestano ora ad espropriarlo dell’acqua, dei beni comuni e di tutto ciò che a tutti appartiene…

L’ACQUA NON E’ UN BENE COMUNE – Intervista a Paolo CarsettiLa Commissione ambiente della Camera ha “cancellato” gli elementi più interessanti della legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, mentre i decreti attuativi del ddl Madia – la riforma della pubblica amministrazione – esplicitano la volontà dell’esecutivo di favorire l’ingresso di soggetti privati nel capitale dei gestori. Secondo Carsetti, il modo migliore per “leggere” il dibattito intorno alla legge attualmente al vaglio dei parlamentari è inserendola in una prospettiva capace di considerare tutti gli atti che negli ultimi anni “hanno fissato dei paletti molto stringenti rispetto alla scelta dell’affidamento in house, cioè a soggetti pubblici”…

ETIOPIA – Diga Gibe III, Survival denuncia Salini Impregilo all’OcseSurvival ha presentato un’istanza all’Ocse contro Salini Impregilo – il gigante del settore ingegneristico italiano – in merito alla costruzione della controversa diga Gibe III destinata a distruggere i mezzi di sussistenza di migliaia di persone tra Etiopia e Kenia. Salini non ha chiesto il consenso della popolazione locale prima di avviare i lavori e ha inoltre affermato che i popoli sarebbero stati compensati delle loro perdite grazie a esondazioni artificiali. Tuttavia la promessa non si è mai concretizzata e migliaia di persone ora rischiano di morire di fame…

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ITALIANI BRAVA GENTE – Il viaggio d’affari di Mattarella in Etiopia

COLOMBIA – Gli acquedotti comunitari, un’alternativaLa Colombia è uno dei Paesi con maggiori riserve idriche al mondo. E per questo che è classificato come uno dei territori più appetibili per le holding finanziarie legate allo sfruttamento delle risorse. Di fatto in Colombia metà della popolazione – circa 25 milioni su 44 – non può accedere ad acqua potabile. L’appoggio agli acquedotti comunitari che Yaku insieme ad altre realtà colombiane sostiene, sviluppa per soccorrere, sostenere, reintegrare, gli sfollati interni del Paese e parte dal concetto che attorno all’acqua si possa riorganizzare la vita comunitaria, ricostruirne l’identità, sviluppare virtuosamente meccanismi di autogestione e partecipazione…

Saluti e alla prossima newsletter 

Comitato AcquaBeneComune (ABC) di Planargia e Montiferro

3 aprile 2016 ore 10e30

da Il Manifesto, 29.03.2016 – di Costantino Cossu

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Trivelle. Gianfranco Ganau, Pd, presidente del consiglio regionale sardo fra i promotori della consultazione: «Va definita una politica energetica nazionale che sposti risorse sulle rinnovabili. Grave errore dire ai cittadini che non bisogna andare a votare»

In Sardegna la campagna per il sì al voto del 17 aprile vede in prima linea il consiglio regionale, che il 23 settembre scorso ha approvato due mozioni e gli ordini del giorno con i quali è stata attivata la procedura per rendere possibile il referendum.

«Chiediamo – dice il presidente del consiglio Gianfranco Ganau – di ripristinare le date di scadenza delle concessioni, ma vogliamo che sia chiaro che c’è un significato politico più ampio». Ganau, Pd, è tra i primi promotori della raccolta di firme per la consultazione popolare, e anche da sindaco di Sassari ha sempre tenuto una posizione di tutela delle coste dell’isola messe a rischio dai progetti di perforazione dei fondali marini alla ricerca di gas e petrolio.

Qual è il segno politico del referendum?

L’ambiente è un nodo strategico primario. Lo è in Sardegna, dove è una risorsa fondamentale per la definizione di un modello economico alternativo a quello della grande industria chimica, che nella nostra regione è giunto ormai al capolinea. Dopo aver detto per decenni sempre ‘sì’ al petrolchimico, con risultati spesso discutibili, ora non possiamo condizionare le scelte di un settore per noi vitale, come il turismo, agli interessi dei petrolieri che vogliono avere mano libera sui nostri fondali. Ma oltre l’orizzonte regionale, che pure è decisivo per noi, c’è anche un orizzonte più vasto, che è quello della politica energetica nazionale e della coerenza di questa politica rispetto agli impegni presi dal nostro paese in sede internazionale. Non si possono sottoscrivere accordi come quelli definiti recentemente a Parigi alla Conferenza mondiale sul clima e poi consentire alle grandi compagnie di ottenere concessioni di sfruttamento dei giacimenti italiani senza scadenza. Non si può far decidere ai petrolieri quando e quanto prelevare.

C’è chi in questi giorni agita lo spettro della perdita di posti di lavoro.

E’ un problema che viene sollevato in maniera strumentale. Si crea un allarmismo del tutto ingiustificato. Se il sì vince, infatti, le piattaforme attualmente esistenti non saranno per forza smantellate. Saranno solamente ripristinate le date di scadenza delle concessioni, che non sono di breve periodo: si va dai dieci ai quindici anni. Durante i quali è sperabile che venga definita una politica energetica nazionale che sposti risorse – investimenti e occupazione – verso i settori delle energie rinnovabili, coerentemente agli impegni presi a Parigi. Questo è il futuro, in questa direzione bisogna andare.

E sull’invito all’astensione che viene dalla segreteria nazionale del suo partito?

Non mi stupisco che dentro un grande partito come il Pd anche sulla questione delle trivelle ci sia dibattito e si esprimano posizioni differenziate. Rientra nella normalità. Capisco che in Sardegna, ad esempio, ci possano essere dirigenti che si sentono più vicini alle posizioni della segreteria e altri che hanno una sensibilità, diciamo così, pro industria. Ma non è questo il punto. Il punto è che non si può schierare tutto il Pd per l’astensione. Chi è per il no lo dica, altrettanto chi è per il sì. Argomentando, possibilmente, le due diverse scelte. Ma dire ai cittadini che non bisogna andare a votare mi sembra un errore grave. La partecipazione a scelte decisive per l’intera collettività nazionale, attraverso uno strumento di larga consultazione popolare come il referendum, non può essere vista come un rischio o, ancora peggio, come una minaccia. Il Pd, ma tutte le forze politiche in Italia, hanno un problema serio di rapporto con i cittadini. Dare indicazione di astenersi al referendum del 17 aprile non mi sembra che aiuti nessuno a risolverlo, questo problema.

L’informazione ha fatto tutto ciò che doveva fare sul referendum?

Lo ripeto: il referendum ha un significato politico generale. Si deve decidere se sulle politiche energetiche nazionali dobbiamo andare avanti o tornare indietro. I media devono capire la portata della posta in gioco. Per questo mi associo all’appello di quanti in queste ore stanno sollecitando una maggiore informazione sul quesito abrogativo del 17 aprile. Il voto è una buona occasione per chiedere che le politiche energetiche nazionali siano sostenibili.

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